
L’evoluzione del PRP nel campo della Medicina Estetica
A cura della dottoressa Natalia Cernogal, Medico Chirurgo specializzato in Medicina Estetica
Trattamento PRP per il ringiovanimento del viso
La routine giornaliera è sempre più frenetica e quando ci viene detto che per la nostra salute dobbiamo “limitare lo stress”.
E come si fa?
Attenzione, perché un eccessivo carico di stress può diventare un problema per la nostra salute, anche per la bellezza della nostra pelle.
La pelle è fresca e luminosa quando stiamo bene, dormiamo abbastanza e mangiamo in modo sano. Diventa invece più spenta ed opaca (a volte anche con un colorito un po’ grigiastro!) quando abbiamo una pressione eccessiva al lavoro, di conseguenza dormiamo male e cediamo a quella fame nervosa che ci fa mettere nello stomaco qualsiasi snack abbiamo sottomano.
E poi c’è il tempo che passa. Quando siamo giovani la pelle reagisce molto meglio, con tempi di recupero nettamente più brevi, mentre più andiamo avanti con l’età e più comunque la nostra pelle perde ossigenazione, elasticità e compattezza. Oltre alle opzioni tradizionali come le classiche creme antirughe e il lifting chirurgico, in medicina estetica sono adesso a disposizione una serie di trattamenti avanzati, tra i quali il trattamento PRP (Platelet-Rich Plasma), che permette di stimolare il ringiovanimento del viso in modo naturale ed efficace.
Il PRP (Platelet-Rich Plasma, in italiano Plasma Ricco di Piastrine), è uno dei metodi più innovativi nel campo della medicina rigenerativa, quella branca della medicina che sfrutta la naturale capacità che hanno le cellule staminali di riparare i tessuti danneggiati. Le principali applicazioni sono in campo ortopedico e medico estetico. In ortopedia il trattamento PRP viene utilizzato principalmente nella rigenerazione delle cartilagini e nel trattamento delle lesioni croniche tendinee. In medicina estetica esso viene utilizzato in tutti quei processi di rigenerazione cutanea, quali ad esempio il trattamento di cicatrici e ustioni, piaghe da decubito e ulcere, così come nel ringiovanimento cutaneo e nel trattamento delle rughe.
In questo articolo andremo ad approfondire la tecnica PRP e la sua applicazione in campo medico estetico per il ringiovanimento del tessuto cutaneo.
Come si ottiene il PRP e come funziona il trattamento
Il trattamento PRP si basa sul potere curativo delle piastrine presenti nel sangue umano (da cui il nome PRP, che sta per Plasma Ricco di Piastrine). Le piastrine sono piccole cellule del sangue che hanno un ruolo cruciale nei processi di riparazione dei tessuti: non a caso sono le responsabili della cicatrizzazione delle ferite. Le piastrine sono cellule cariche di fattori di crescita e citochine, sostanze che svolgono un ruolo cruciale nella riparazione dei tessuti e nella promozione della rigenerazione cellulare.
Il PRP è quindi un prodotto di derivazione ematica che viene ottenuto attraverso un prelievo venoso effettuato sul paziente stesso. Una volta ottenuto, il sangue viene centrifugato in un apposito macchinario, il quale va a concentrare la componente piastrinica. Il concentrato ottenuto viene di seguito purificato e trattato con un attivatore ed un anticoagulante per essere poi reiniettato nel paziente. Una sorta di “trapianto autologo”, che rende il trattamento estremamente efficace e sicuro.
Il prodotto ottenuto ha una consistenza gelatinosa, e viene infatti chiamato anche “gel piastrinico”. La tecnica del trattamento è simile a quella di un filler: con un ago sottilissimo si praticano delle microiniezioni di Plasma Ricco di Piastrine nella zona da trattare.
Come si ottiene l’effetto ringiovanimento dal trattamento PRP
Una volta praticate le microiniezioni, il Plasma Ricco di Piastrine inizia a lavorare immediatamente per stimolare la produzione di collagene e migliorare la circolazione sanguigna, e di conseguenze l’ossigenazione della pelle.
Il collagene è una proteina chiave per il mantenimento di elasticità e compattezza della pelle. Con l’età la produzione di collagene diminuisce, portando infatti alla formazione di rughe ed al rilassamento della cute. Il PRP, stimolando la produzione di collagene, porta una serie di benefici per la pelle, tra i quali ad esempio:
- Riduzione delle rughe e delle linee sottili, perché il ripristino delle riserve di collagene rende la pelle del viso più soda e più tesa, portando ad una naturale riduzione dei solchi formati dalle rughe;
- Miglioramento della texture cutanea, in quanto stimolando la rigenerazione delle cellule della pelle, il PRP permette di migliorare anche la qualità della texture, facendo apparire la pelle più liscia e più uniforme;
- Riduzione delle imperfezioni: il trattamento PRP può contribuire a ridurre l’aspetto di cicatrici da acne, macchie solari ed altre imperfezioni cutanee.
Come accennato in precedenza, il PRP è un prodotto che si può considerare estremamente sicuro, perché essendo ottenuto dal sangue del paziente stesso non porta con sé rischi attribuibili a reazioni allergiche o rigetto.
Trattamento PRP: come funziona la seduta
Il trattamento PRP non è un trattamento doloroso. Prima dell’iniezione, viene applicata una crema anestetica sulla pelle per garantire il massimo confort per il paziente. Il trattamento può richiedere circa 30-45 minuti, a seconda delle aree da trattare.
Essendo un trattamento mini invasivo, il PRP non richiede un periodo di recupero significativo e dopo la seduta è possibile tornare alle normali attività quotidiane. Potrebbe tuttavia verificarsi un leggero rossore o gonfiore temporaneo, che solitamente scompare entro poche ore o giorni.
Per poter apprezzare i risultati bisogna aspettare qualche settimana, perché il corpo ha bisogno di tempo per produrre nuovo collagene e rigenerare le cellule cutanee. Possono essere necessarie più sessioni a distanza di qualche settimana per ottenere risultati ottimali. I risultati finali sono però molto duraturi (dai 12 ai 18 mesi).
Trattamento PRP nella cura della perdita dei capelli e dell’alopecia
Quali sono le principali forme di perdita dei capelli?
Tra le diverse forme di perdita di capelli, le principali sono il telogen effluvium e l’alopecia androgenetica.
La prima comporta una caduta circoscritta o generalizzata dei capelli, in risposta ad un forte stress fisico o psicologico. Questo tipo di perdita, che può interessare indifferentemente uomini e donne, è generalmente reversibile.
L’altra forma di perdita, l’alopecia androgenetica, che interessa principalmente gli uomini, è caratterizzata dalla perdita dei capelli in corrispondenza delle zone frontali e superiori.
Qual è la procedura?
Prima di sottoporsi al trattamento PRP (Platelet-Rich Plasma, in italiano Plasma Ricco di Piastrine), il potenziale paziente viene sottoposto ad una valutazione da parte dello specialista. In caso di esito positivo, viene effettuato un prelievo di sangue; questo viene frazionato nelle sue componenti principali: i globuli rossi, i globuli bianchi e il plasma.
Verrà utilizzata solo questa ultima componente che contiene le piastrine e i relativi fattori di crescita. Dopo un’opportuna manipolazione il composto così ottenuto viene infiltrato attraverso apposite microiniezioni nelle aree interessate ed eserciterà la sua azione rivitalizzando i follicoli pilifieri del capo.
Le aree della testa, caratterizzate da problemi di perdita di capelli, presentano bulbi piliferi alla cui base sono presenti cellule staminali in quiescenza. Il trattamento PRP stimola e riattiva le cellule staminali provocando una rivitalizzazione e una rigenerazione del bulbo pilifero con conseguente aumento del volume del capello.
Quante sedute servono?
Il trattamento può prevedere fino a 3 sedute programmate nell’arco di un anno. Per ottenere una risposta significativa in termini di ricrescita follicolare e rafforzamento della fisiologia capillare, è necessario eseguire tutte le sedute.
Quali sono i vantaggi?
- è un trattamento all’avanguardia;
- è privo di rischi visto l’utilizzo di materiale autologo;
- è meno invasivo di un trapianto di capelli;
- è caratterizzato da un decorso post-trattamento rapido;
- non presenta effetti collaterali.
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